Antonio Carosella non è più tra noi

Bandiere abbrunate nel Distretto per la scomparsa del Past Governor Antonio Carosella. Uomo di scuola e di lettere, educatore di generazioni di allievi dei licei classici, maestro di oratoria e retorica, critico letterario finissimo, autore di numerosissime pubblicazioni, tra cui ricordiamo le ultime: Diario di scavo dell’antica Stabiae (1997), Apis more modoque (2008), Trittici vesuviani (2006), Una vita per la poesia (2006), Dante e Noi (2011),  Antonio era socio del Club di Castellammare di Stabia dal 1972, che guidò da Presidente nel biennio 1981-82 e 1982-83.

Fin dall’inizio della sua militanza, Antonio realizzò una piena e armonica consonanza tra attività professionale e attività rotariana, collocando Scuola e Rotary in un’unica prospettiva di miglioramento. “Famiglia, lavoro e Rotary sono per me un tutt’uno inscindibile”, quante volte glielo abbiamo sentito ripetere!

Quando, dopo aver partecipato intensamente ed attivamente per lunghi anni a tutte le attività di Club e di Distretto, costellando la sua milizia di memorabili e magistrali interventi in occasione di Forum e manifestazioni distrettuali, nel 1998 fu designato alla più alta carica distrettuale, nel suo discorso di insediamento ad Avellino, Antonio insistette sul suo rapporto, intimo e personale, con il Rotary, sottolineando pubblicamente il suo debito nei confronti dell’Associazione ed i vantaggi morali che la corretta pratica della vita associativa aveva riservato a Lui e poteva riservare a chiunque fosse disposto a “servire al di sopra di ogni interesse personale”.

Nelle sue lettere mensili e nei suoi discorsi, Antonio continuamente ribadì l’adeguatezza della struttura organizzativa del Rotary contro la sempre più evidente inadeguatezza dello Stato nazionale nel periodo storico del passaggio alla globalizzazione non solo dell’economia e dei mercati, ma anche della cultura intesa come cultura delle diversità.

Ma Antonio era anche dotato di grandi capacità organizzative, per cui il suo Governatorato fu denso di attività pratiche e concrete. In quell’anno il Distretto approvò e adottò il Nuovo Piano Organizzativo proposto dal Board del R.I. e si  impegnò a sostenere non solo le iniziative – per così dire – istituzionali, ma quelle dei singoli Club, che avessero una validità generale (Giornate mediterranee a Reggio Calabria sull’utilizzo delle vie del mare, Seminario ad Amalfi sull’utilizzazione del territorio costiero, Forum regionali su “Scuola e Formazione” a Castellammare e “Etica e Professioni” a Reggio, e tante altre).

Sul piano nazionale, memorabile resta il Forum dei 10 distretti italiani, da Lui promosso e voluto a Napoli, sul tema “Dall’unità all’Europa. 75 anni di Rotary in Italia”, volto a riaffermare e proclamare solennemente l’unità politica d’Italia contro i risorgenti localismi che si andavano organizzando come partiti, aggiungendo motivi di divisione e contrasto al già complicato quadro politico del passaggio dalla prima alla seconda repubblica.

Sul piano internazionale, ugualmente intensa fu l’attività, che culminò nella mobilitazione psicologica ed umana a favore delle popolazioni del Kosovo, vittime di feroci contrasti etnici, e si concretizzò nel superamento dei livelli precedenti nelle contribuzioni alla Rotary Foundation.

Infine, da ricordare, il tentativo di innovazione del R.Y.L.A., con la generalizzazione dell’operazione a livello di ogni singolo Club, per diffondere la cultura della leadership come componente del più vasto processo di formazione dei giovani.

In conclusione, un Uomo indimenticabile, per chiunque l’abbia conosciuto, talvolta intransigente, scevro da ogni compromesso, ma sempre gioviale e paterno, che ha fatto dell’umanità e della cultura le sue regole di vita. Il motto del suo governatorato “L’Uomo come fine” è sempre attuale ed evidenzia il rigore morale e la coerenza del pensiero di Antonio, che ci lascia un messaggio significativo ed emblematico al tempo stesso: riporre fiducia in noi stessi e sperare sempre in un mondo migliore.

 

Giovanni de la Ville sur Illon

Past President Club di Castellammare di Stabia